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lunedì 16 agosto 2010

Recensione: Custine - Lettere dalla Russia.


Oggi voglio segnalarvi un libro di grande interesse, a mio parere, naturalmente. Si tratta di Lettere dalla Russia di Custine che ho trovato in una vecchia edizione di Fogola del 1977. Credo che non sia facilmente reperibile, per cui per la copertina mi sono dovuto servire di quella di una edizione inglese. Bene, mi direte che trovare stimolante ed avvincente un libro scritto nel 1832, è un po’ azzardato, ma in questo caso, vi confesso che ho fatto fatica a staccarmene prima della fine, anche se in effetti, le ripetizioni e lo stile un po’ ampolloso e didascalico dell’opera possono apparire a volte stucchevoli. Il nostro autore, un nobile e sfaccendato francese, aspirante letterato e diplomatico allo stesso tempo, viaggiatore accanito, intende raccontare ai connazionali cosa è la Russia del suo tempo e soprattutto come siano i Russi.

In quel periodo il paese stava tentando di affermarsi come nuova potenza europea ed era vista con una certa sufficienza dall’Occidente che si considerava evoluto e moderno al confronto di quei parvenus barbari oltreché asiatici. Possiamo dire che si aveva della Russia una conoscenza per sentito dire, molto prevenuta e parziale, un po’ come succede oggi per la Cina. Il nostro dunque, viaggia da Mosca a San Pietroburgo per quattro mesi e sottoforma di lettere giornaliere, descrive con acume ed efficacia, il paese, la gente, la corte, ma soprattutto mette in evidenza il modo di pensare e il modo di vivere del paese. Quello che rende il libro sorprendente è la serie di osservazioni che ne costituisce l’ossatura. Ebbene, se non sapessimo l’anno in cui sono state scritte, tutte potrebbero essere valide e perfettamente adeguate, sia che parlassimo del periodo staliniano, che della gerontocrazia bresnieviana, che della situazione politica attuale. Se si pensa poi, che lo stesso Custine, riferisce che le stesse cose sono valide anche per i secoli passati, non si può arrivare che ad una conclusione.

Tutti i difetti ed i problemi che abbiamo attribuito al regime che per 70 anni è stato il Grande Impero del Male e che si ritiene causa dei disastri e degli effetti, a volte tragici, a volte comici che hanno fatto dell’impero sovietico l’emblema del fallimento di un sistema, sono invece propri da secoli di quel paese, che se li porta sul groppone, come retaggio di un passato e di una storia che rimane immutata ai cambiamenti di potere e dei vari rivolgimenti politici. Di certo questo libro sarà apprezzato da tutti coloro che hanno un minimo di conoscenza della Russia, che si ritroveranno in ogni frase ed in ogni racconto, che riconosceranno tipologie di personaggi e di situazioni, avvertendo rispondenze immediate coi fatti accaduti due secoli fa. Il povero Custine fu orribilmente snobbato dai suoi contemporanei, che probabilmente lo isolarono anche per le sue supposte inclinazioni sessuali. Così il suo libro, criticato dai letterati del tempo e caduto nel dimenticatoio per oltre un secolo, è diventato oggi un testo fondamentale per chi si interessa della Grande Madre. Se avete curiosità per l’argomento dategli senz’altro un’occhiata.